Trieste
- la Scala dei Giganti, la Galleria Sandrinelli e Via Silvio Pellico |
|
|
Nel 1906 la via della Fornace viene intitolata a Silvio Pellico, durante la prima guerra mondiale (1915) prende la denominazione di via San Primo (presunto vescovo cristiano triestino del II secolo) Romano, oggi chiuse al pubblico, mentre
è aperta al traffico tra la Via Pellico e la Piazza del Sansovino.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la galleria fu utilizzata negli
anni 1943-1945 come rifugio antiaereo. |
|
La Scala dei Giganti, situata tra piazza Goldoni e via del Monte, è un'imponente e ripida scalinata che permette di collegare il cuore pulsante della città con le sue vie di comunicazione, i negozi e i locali del centro, al colle di San Giusto, con il suo complesso archeologico. Fu costruita nel 1907 grazie ad un progetto dei Berlam, una nota famiglia di architetti triestini. In stile neoclassico, la Scala dei Giganti svetta alta e bianca con una struttura a doppia rampa, ed è inoltre impreziosita da nicchie e statue, fontane e piccoli belvederi che permettono di abbracciare con lo sguardo la città giuliana. (Giulia Bortoluzzi) |
|
|
|
Via Silvio Pellico |
|
||
Il palazzo ha 1200 mq ed è composto da cinque piani, il pianoterra, elevato, ospita la sala per gli incanti e gli uffici con la copertura del vestibolo in ferro e vetro, mentre nel salone centrale, decorato con motivi artistici, è presente la scultura raffigurante la Pietà di Giovanni Mayer del 1904. Al primo piano trovano posto invece la direzione e i depositi per i pegni preziosi. |
||
La facciata è contraddistinta da elementi classicheggianti e da componenti di origine nordica mentre le due parti laterali del prospetto sono caratterizzate da una cornice che divide il primo piano dalla parte superiore decorata con triglifi e tondi e finestre timpanate al secondo piano. La parte centrale della facciata presenta ampie finestre fra lesene di ordine ionico, mentre alcune finestre del primo e dell’ultimo piano sono tripartite da colonnine in pietra. via-silvio-pellico-3A coronamento della facciata è collocata un’ iscrizione scolpita nella pietra “Civico Monte di Pietà”, mentre sotto il bordo del tetto corre una cornice a dentelli. Il tetto infine culmina con delle terrazze con parapetto in pietra nelle parti laterali della facciata e una cornice con decorazioni geometriche in pietra nella parte centrale.(da: https://danieledemarco.com/) -
Sopra a sinistra è visibile la Galleria Sandrinelli del 1907
e la Scala dei Giganti del 1905, opera degli Architetti Ruggero e Arduino
Berlam. |
||
|
|